Archive for luglio 7th, 2009

7 luglio 2009

Questi sono poliziotti o provocatori infiltrati tra le forze dell"ordine"?

Queste foto sono state scattate a Vicenza durante l’ultima manifestazione.
La fonte è:http://www.senzasoste.it.
Domandona: secondo voi sono “antagonisti” dei centri sociali che fanno amicizia con la polizia in divisa o sono infiltrati che si preparano?


Questo ve lo ricordate?

Un agente in borhese con la pistola: la foto fu scattata da Tano D'Amico il 12 maggio '77 a Roma durante un sit-in radicale. Quel giorno una studentessa, Giorgiana masi, fu uccisa in Piazza Navona
Un agente in borghese con la pistola: la foto fu scattata da Tano D’Amico
il 12 maggio ’77 a Roma durante un sit-in radicale. Quel giorno
una studentessa, Giorgiana Masi, fu uccisa in Piazza Navona.

7 luglio 2009

Non disturbate i manovratori

C’è una strana relazione tra ciò che dichiarano una serie di personaggi politici nostrani, ciò che affermano magistrati “illustri” e la realtà cruda degli avvenimenti che ci arrivano in varia forma dai mezzi di comunicazione.
E’ questione di mesi ma crediamo che la parabola berlusconiana (quella dell’uomo) sia inesorabilmente sulla via del tramonto.
Ormai è diventato un personaggio ingestibile in funzione di quello che sarà, sia sul fronte economico che sociale, da qui a qualche mese.
Come potete pensare che sia credibile qualsiasi ipotesi di “sacrifici”, di riforma del welfare e quant’altro sarà necessario fare con in testa le foto di uno che ,in giacchetta bianca, canta canzoni romantiche, circondato da una serie di cortigiani che gli pagano prestazioni sessuali concesse da escort di lusso, in mega ville circondate da giardini tropicali?
E’ una questione di stile e di modi.
In questo scenario si collocano le dichiarazioni di baffino D’Alema (quello della barca a vela e delle scarpe griffate). Non credo che il nostro sappia qualcosa che ad altri è ignoto, penso soltanto che date le frequentazioni abituali, con banchieri e uomini dei salotti che contano ,abbia ben chiare in testa quelle che sono le necessità della borghesia nostrana.
Oggi “questo Berlusconi” l’Italietta non se lo può più permettere.
Quali possono essere gli scenari di fronte a noi? Intanto partiamo dal posizionamento dei vari protagonisti. La lega è quella messa meglio. Ha puntato la maggior parte delle sue carte sul radicamento al Nord, ha costruito lì il consenso coagulando un mix di forze imprenditoriali di forza medio/piccola, intorno a questi ha costruito l’idea che sostenendoli si salvano i posti di lavoro. Cosa lungimirante, dal loro punto di vista, hanno lasciato la questione meridionale con annessa l’unità della nazione a partiti come l’ex AN e parte del PDL. Sanno bene che l’esigenza dell’industria è quella di convogliare le poche risorse disponibili su fronti che consentano una gestione non troppo conflittuale delle varie ristrutturazioni in atto. Non possono pensare di mettere nello stesso contenitore esigenze diverse, come quelle degli spazzini di Palermo o degli operai della Indesit di None. Hanno costruito, artificialmente, un’identità nordista che si porta dietro gli interessi del Nord; a quelli guardano. E cosa c’è di meglio del lasciare ad altri la difesa di interessi deboli, in presenza di risorse scarse?
Morto politicamente Berlusconi cosa pensate possa rimanere del PDL? Quale il suo collante in assenza di una leadership riconosciuta?
In questo una conflagrazione di quel partito si sommerebbe a ciò che accadrà nel medio periodo dentro il PD. A dispetto di un bipolarismo artefatto la prospettiva è quella di una ricomposizione del quadro politico in forme di partito e di appartenenza più “tradizionali”.
Schematicamente possiamo immaginare un centro, con l’attuale UDC, che raccoglie transfughi dal PDL (ex AN e FI) con cattolici binettiani e rutelliani del PD. Un partito riformatore con laici di “sinistra” e di “destra”, dentro il quale potrebbero ritrovarsi “giustizialisti” alla Di Pietro e trasformisti con ambizione di leadership alla FINI.
Su questo, dal mio punto di vista, è illuminante una dichiarazione di Taradash che ha detto (in sintesi) che “la sinistra deve rassegnarsi e riconoscere la vittoria del pensiero della destra per ciò che concerne le modalità di governo della società, e distinguersi su aspetti “formali” in materia di diritti e laicità dello stato”
Operazioni di scandaglio in atto, come nella regione Puglia, possono essere la fase di costruzione di un pensiero che alla sparizione delle differenze ideologiche su questioni “strutturali” sommerebbe la necessità della ricerca di un nuovo contenitore politico in cui i soggetti “laici” possano trovare una loro collocazione.

La Lega, in questo quadro, rafforzerebbe la sua posizione al Nord e, nell’ambito dei conflitti interni allo stato, costituirebbe l’elemento destabilizzante.
Ora, mentre tutto si muove accade che l’unico elemento di disturbo nel quadro generale è costituito da un movimento fatto da ragazzi che “non si rassegnano” e che, a dispetto degli interessi forti, pongono in modo radicale una modalità di opposizione che a lor signori crea qualche problema.
In relazione allo stato comatoso della sinistra “radicale” questi, oggi, rappresentano la sola opposizione che agisce e pratica politica (in modo discutibile per certi versi) ma in grado di intercettare la massa di persone che dalla rappresentanza degli interessi vengono esclusi.
Non è, quindi, un caso che un’operazione di polizia come quella messa in atto ieri venga accompagnata dalle parole di un magistrato come Caselli. Nel cogliere i tempi ed i modi degli interventi e nel come mandare i messaggi giusti ,a chi deve intendere ,costoro ( i Caselli)sono storicamente molto ben preparati ed esperti.
Tutto questo mentre il presidente della Repubblica fa rispettosamente osservare, con deferenza, che forse si esagera un po’ nel reprimere il dissenso in Cina (più di 150 morti solo ieri) e la Marcegaglia, per nulla disturbata dal sangue versato da quelle parti, celebra il business che la attende.

Quindi, per ritornare alla domanda che ponevo ieri e rendendola più esplicita, come potete pensare che 21 studenti italiani messi in galera per dissenso possano valere una qualche considerazione con questa gente?
Prepariamoci a momenti che saranno ancora più duri, con più repressione . Io spero che ,in questo scenario, la ex sinistra radicale ritrovi una sua ragione per fare politica e proporsi come collettore delle forme di antagonismo che si presenteranno, organizzandolo e dandogli una prospettiva che costruisca il conflitto attraverso il consenso di quelli che si vuole rappresentare. Oggi è questo il compito che ci attende.