Casaleggio il guru


“Nel suo Pantheon mette Steven Johnson, Duncan Watts, Howard Rheingold, e Lawrence Lessig. “

naturalmente parliamo della dichiarazione del guru per eccellenza: lui il Casa. Quello del movimento” democrazia dal basso che però se non dici quello che pensa uno ti sbatto fuori a calci nel culo.”


Ora, ci stanno un sacco di “compagni” che a questa banda di cialtroni vanno dietro. Ti mettono pure l’immaginetta di Chavez o di Marcos per farti vedere quanto sono di sinistra. E che sinistra. Naturalmente di quei due non sanno un cazzo, figurati uno che citava Gramsci nei suoi discorsi, e l’altro che riconduce a modelli di vita liberi proprio da quel tipo di tecnologia e di relazioni . Non parliamo poi del dettaglio che il loro schierarsi è (è stato) senza equivoci ed inganni. Lo slogan del Sub e degli zapatisti è dal fondo a sinistra e la sua rappresentazione grafica è in una chiocciola che ti dice “lentamente, ma avanzo”. Niente a che fare con idee astratte in cui manchi un riferimento chiaro della parte in cui stare, in termini di classe, rivendicazioni e lotte.

Dicevamo del guru, se avete voglia leggetevi le biografia dei tizi che lui mette nel pantheon. Tutti impegnati a studiare, teorizzare, analizzare e trarre conclusioni (oltre che dare input) il mondo delle reti.
Uno di questi (Duncan Watts) riceverà un premio qui da noi a Torino il 27 giugno. Di che si occupa il tizio? ” Il lavoro di Watts, si legge nelle motivazioni del premio, ha permesso una migliore comprensione del ruolo delle strutture di rete nel determinare o limitare il comportamento umano, concentrandosi su determinate aree critiche della scienza sociale, quali la propagazione virale dell’informazione, la gestione del rischio finanziario, il design organizzativo. In particolare, la sua rivoluzionaria pubblicazione con Steve Strogatz, nella quale i due ricercatori hanno presentato una teoria matematica del “piccolo mondo”, ha contribuito enormemente alla nascita di una nuova area di studi nella scienza dei network.”
Naturalmente il premio è a cura della fondazione di una banca. I contenuti di questa roba sono fuffa. La sociologia di questo tipo è fuffa. Però il guru, che secondo me non ci capisce in realtà un cazzo di sistemi e di reti, li porta sul palmo di una mano. La ragione è semplice. quando la complessità sarà ridotta ad un contenitore pieno delle robe che voglio io e che io posso controllare, rivolto al mio target, che volete che rappresenti la “democrazia”? Ci sarà un post, in cui il verbo verrà diffuso e se dissenti orde di soldatini allineati, e senza strumenti di analisi che non siano quelli che hanno deciso loro, saranno pronti a scorticarti vivo.
Dice, niente di nuovo. Non è già così? In parte sì, senza dubbio. Però forse la questione è che quell’interruttore forse dovrebbe essere pigiato su off e non su on. E’ l’unico modo per garantirci che il cervello abbia una qualche possibilità di produrre dubbi e domande.
p.s.
avrei voluto scrivere qualcosa sul fugone dei casapound di fronte alle fiamme feroci che li inseguivano davanti ad un tendone della croce rossa, ma mi viene da ridere. Pensa questi a fare l’invasione dell’India.

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