Le tasse


C’era ‘na tipa davanti a me, in cartoleria, che ha comprato quaderni e penne per la scuola. La figlia era con lei. Al momento di pagare la cassiera le chiede ” A chi fatturo?” e lei ” al mio studio”. La cassiera ” allora metto nella descrizione una cosa che non ci rompa le balle”. Questo è un piccolo esempio per dire :

1- la signora compenserà l’IVA pagata con quella che fa pagare ai suoi clienti

2- quello che ha speso (il netto) lo potrà sottrarre come costo e, quindi, diminuirà alla fine la componente di reddito tassabile.
Un operaio, una cassiera, un netturbino, insomma uno sfigato qualsiasi questa opportunità non ce l’ha. Pagherà l’IVA per intero e non avrà modo di diminuire il reddito su cui pagare le tasse.
Quando vi raccontano che si pagano troppe tasse, chiedetevi sempre chi è che paga alla fine le “tasse”. Un qualsiasi lavoro da libero professionista ti permette di scaricare una serie di costi che da cittadino qualsiasi non ti è concesso. Avere mai visto  quando andate a fare benzina quelli che si fanno timbrare la carta carburante?
Quelli che immatricolano come autocarro un  SUV?  Secondo voi tutta quella roba a che serve? C’è gente che intesta due macchine alla società e ci fa girare tutta la famiglia. Oppure quando vanno in vacanza, in aereo, mettono nel conto dell’azienda il costo del biglietto aereo.Questo per dire che? Non fatevi prendere per il culo.


Torniamo su ‘sta storia delle tasse. Dice ” scateni una guerra tra poveri”, dico ” è una cazzata, i poveri li so distinguere. come i paraculi. e poi, alla fine, è l’unico strumento che vedo ora per riprendere un po’ di quello che è mio” Certo molto limitato ma… facciamo un esempio piccolo. Vai al bar (e già qui si potrebbe scatenare l’ironia: vai al bar? che culo!) Sì, vado al bar (echecazzo). Bevo il mio caffè e pago il mio eurozzo. Scontrino manco se piangi in cinese. Dice: cagacazzo, occupati di questioni più serie” dico ” Mo ti spiego, ascolta” Su quell’euro c’è l’IVA al 10%. Questo significa che 10 centesimi il tipo dovrebbe trasferirli allo stato (o compensarli con l’IVA che paga lui). Se non mi fa lo scontrino questo non avviene e lui si becca quei 10 centesimi che, in ogni caso, pago io e che per lui costituiscono un semplice trasferimento (è come se agisse da sostituto d’imposta). In più sui 90 centesimi non paga le tasse. Ora, non vuoi darmi lo scontrino? Bene, spiegami perché non mi fai pagare il caffè 90 centesimi invece che 1 euro brutta testa di cazzo. Intaschi soldi miei e in più, poiché non utilizzi quell’IVA per compensare, magari vai in credito d’imposta. E poi perché non ci dividiamo al 50% quello che risparmi in tasse? Ora, provate ad estendere ‘sto ragionamento su tutta una serie di “mestieri”, a caso: quello che ti ripara la macchina, lo stagnino, l’avvocato etc. Dice “eh, ma quelli prima ti chiedono se vuoi la fattura e poi mettono l’IVA” dico” e allora perchè non FAMO a metà di quello che risparmi in tasse e dell’eventuale credito d’imposta sulla tua IVA?” Certo, ci stanno questioni più serie. Dico solo che i bottegai è difficile che facciano la rivoluzione, come i liberi professionisti. Ci sarà un perché.

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